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C'È VETRO E VETRO...

  • 05 / 03 / 2022

Come può essere che una finestra con un banalissimo vetro doppio sia migliore di quella che ho già nella mia casa o nel mio appartamento, che ha già il vetro doppio? E per quale motivo, oggi, si sente parlare con sempre maggior insistenza di triplo vetro o vetrata isolante?

Queste domande mi vengono poste con elevata frequenza in fase di scelta delle nuove finestre. Ovviamente, ci sono molteplici risposte ed aspetti da prendere in considerazione, quando si valuta la sostituzione delle finestre. Da un lato, il quadro normativo - recentemente revisionato - ha posto dei "paletti" a tutti noi costruttori con implicazioni sulla resistenza termica e la sicurezza di un'abitazione; dall'altro, l'estetica e la funzionalità di un serramento, la cui superficie è occupata almeno per l'80% dal vetro stesso, non può prescindere da questo elemento.

Da dove partire?

Se volessimo costruire una tabella di analisi che faccia da guida alla scelta della corretta vetrazione della nostra nuova finestra, dovremmo considerare i seguenti aspetti:

  1. esposizione
  2. protezione
  3. dimensioni
  4. collocazione

Vediamoli di seguito!

1. ESPOSIZIONE

Un fattore di importanza elevata è l'esposizione del serramento e, di conseguenza, del vetro che lo accompagna. Per quale ragione? Innanzitutto, per avere il sufficiente grado di tenuta termica in un serramento rivolto verso nord. Nei mesi più freddi, infatti, a questo serramento verrà richiesto il massimo sforzo per trattenere il calore prodotto all'interno della casa dal nostro impianto di riscaldamento, permettendoci di avere bollette più leggere (cosa che, immagino, sia desiderata da chiunque in questo ultimo periodo). Come può, quindi, il nostro vetro trattenere il calore? La risposta è semplice: assicuratevi che il preventivo del vostro fornitore di finestre indichi la dicitura "Basso Emissivo", "B.E.", "LowE", ovvero che il serramento sia equipaggiato con un vetro con questo trattamento.

Esistono diversi gradi di emissività del vetro, e tanto questa è più bassa, tanto più sarà la capacità della vetrata di isolare termicamente. 

Oggi è molto diffuso il Basso Emissivo "1.0", ovvero un vetro con un valore di trasmittanza termica (Ug) pari ad 1.0 W/m2K.

Starai probabilmente sbarrando gli occhi e chiedendoti il significato di quello che ho appena scritto, ma non temere. Ecco la spiegazione: in una tipica situazione invernale, con 20 gradi di differenza tra la temperatura interna, della casa, e quella esterna una finestra di 1 metro quadro avrà una dispersione di 1 m2 x 1.0 emissività del vetro x 20 gradi di differenza = 20 watt. Questo con una vetrata isolante e moderna! La stessa superfcie, su cui è installata una finestra con i primi vetrocamera prodotti negli anni '90, con un valore Ug di circa 3 W/m2K, avrà una dispersione, ovviamente, tripla rispetto alla nostra vetrata moderna ed efficiente. Il tutto poi moltiplicato per ciascun metro quadro di finestra o vetrata. Si capisce immediatamente quanto sia più efficiente la tenuta termica di una finestra con vetro moderno ed efficiente.

ATTENZIONE: evitare di esagerare con i gradi di bassa emissività del vetro, perchè tanto maggiore sarà il valore Ug, tanto minore sarà la trasparenza della vetrata stessa. Non cambiamo finestre solo per avere case più efficienti, ma anche per avere case più luminose.

2. PROTEZIONE

Altro aspetto da valutare è il modo con cui una vetrata può essere "protetta". Parliamo quindi, soprattutto, di schermature solari o chiusure oscuranti, con un occhio anche alla sicurezza stessa. 

Partendo proprio dalla sicurezza, una normativa UNI, esattamente la numero 7697, stabilisce i "criteri di sicurezza nella scelta dell'elemento vetrato", individuando la necessità di stratifica del lato interno del vetro installato su una finestra, o di ambo i lato dello stesso vetro, se installato su una porta. A dirla tutta, il punto di vista di questa normativa non mi piace molto. Un vetro non stratificato non è un vetro di sicurezza (a meno che non sia temperato). Inoltre, a finestra aperta, il lato esterno della stessa viene rivolto verso l'interno, diventando pericoloso. Assicuratevi che il vostro fornitore di finestre inserisca, nella descrizione del vetro del preventivo, una dicitura quale 33.1, 3+3, 3+3 (0.38) (per citare le più diffuse) per almeno uno dei lati del vetro. Ma, se avete a cuore l'incolumità dell'utilizzatore della nuova finestra, sia esso un vostro inquilino, vostro figlio o addirittura voi stessi, preferite sempre un vetro stratificato su ambo i lati. 

Normalmente utilizzo questa tipologia di vetro: 3+3(0.38)/16TGI+GAS/3+3(0.38)B.E.1.0, in cui è racchiuso quanto finora detto, ovvero la stratifica di ambo i lati e la bassa emissività del vetro.

Da questo vetro, poi, parto per eventuali migliorie, ad esempio quando non vi è una schermatura solare e la vetrata è molto grande ed esposta da est ad ovest passando per sud, avvalendomi di vetri selettivi, ovvero vetrate che filtrano la radiazione solare per evitare che l'interno della casa, in estate, si surriscaldi esageratamente (si, compromettendo la luminosità, è vero...ma se la vetrata è grande al punto da richiedere una selettività della radiazione sicuramente l'apporto luminoso sarà elevato).

Inoltre, se non vi è alcun tipo di protezione sul lato esterno e la finestra è facilmente raggiungibile da malintenzionati, mi avvalgo di stratifiche maggiori, quali 4+4(0.76) o maggiori.

3. DIMENSIONI

La composizione del vetro non può non dipendere dalle dimensioni della vetrata stessa. L'abbiamo parzialmente visto qualche riga sopra: se la vetrata è molto grande (e molto esposta), è bene che sia di tipo selettivo.

Se, inoltre, la vetrata è di dimensioni elevate, una stratifica base tipo 3+3 può non essere sufficientemente "robusta". Un maggiore spessore delle lastre di vetro possono conferire più struttura. Ecco perchè, ad esempio, nelle vetrate di gradi dimensioni che molto stanno piacendo negli ultimi anni, applicare un vetrocamera con stratifica ordinaria - come quello visto sopra - può essere non sufficente: il vetro, nelle operazioni di trasporto dal magazzino del vostro fornitore al cantiere, potrebbe danneggiarsi e creparsi anche per piccole sollecitazioni in un punto dello stesso, amplificate dalle dimensioni sostenute.

Ricordatevi quindi, sempre, di accertarvi che gli strati siano sufficienti a garantire un utilizzo sempre sicuro e funzionale, valutato sulle dimensioni della vetrata stessa.

4. COLLOCAZIONE

L'ultimo aspetto che valutiamo è la collocazione della vetrata stessa, e lo faremo con un esmpio che, a mio avviso, può chiarire molto bene la questione.

Nella medesima abitazione vi sono due camere da letto, con la stessa finestra. La prima da su un poggiolo calpesatbile, la seconda no. Vanno trattate allo stesso modo? Secondo i miei canoni operativi, assolutamente no. La prima, la finestra sul poggiolo calpestabile, è molto più vulnerabile della seconda, a parità di dimensioni e di esposizione. Assicuratevi, quindi, che la vostra finestra sia protetta da una vetrata la cui resistenza è proporzionale al grado di accessibilità della stessa, tenendo a mente che - ahimè - i tentativi di furto nelle abitazioni sono sempre più numerosi e che, spesso, vanno a buon fine per la non corretta valutazione del pericolo in sede di scelta del nuovo serramento.

Piccolo suggerimento: assicuratevi che il vostro fornitore utilizzi una quantità sufficiente di punti di chiusura nelle finestre "vulnerabili", e che gli stessi siano di tipo anti-scasso, per una maggiore resistenza.

 

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